Realizzazione della barriera chimica
La realizzazione di una barriera chimica prevede la creazione di fori ciechi (prefori) di diametri 14-16mm utilizzando un trapano elettro-pneumatico a roto-percussione. Si procede all’iniezione, effettuata mediante attrezzatura composta da un gruppo di pompaggio, munito di manometri per mantenere costante la pressione che varia da 0,5 a 0,8 atmosfere, secondo la porosità della muratura e da altri parametri, dopodiché si passa all’impiego di formulati atossici ed ecologici (resine silossaniche) soluzione acquosa.
Le operazioni di preparazione del paramento e dei fori, assieme alle modalità di iniezione, andranno pianificate in modo accurato e solo dopo aver effettuato una ispezione preliminare sulla situazione globale e caso a sé, poiché troppi parametri influenzano il tipo di approccio tecnologico.
Le resine, impiegate per impedire la risalita capillare di acqua, sono atossiche e totalmente sicure sia per gli operatori che per gli abitanti dell’edificio. Le sostanze utilizzate sono derivati organici del silicio, come i silani ed i silossani. I due formulati che Dar.De.Ca. privilegia nei lavori di deumidificazione, consistono in un concentrato silicizzante liquido che agisce in profondità, in base acquosa ed iniettato con pompa a bassa pressione; l’altro prodotto è una crema speciale a base di silano/silossano in forma emulsione che agisce più lentamente e dalla superficie, iniettato con pompa a mano.
A completamento della realizzazione della barriere chimica effettuata, necessitano almeno quattro fasi di finitura, eseguite necessariamente in quest’ordine:
- chiusura dei fori utilizzati per l’iniezione del formulato;
- scrostatura degli intonaci fatiscenti;
- pulitura e desalinizzazione dei parametri murari;
- ripristino degli intonaci e delle tinteggiature.
L’azione idrorepellente dei composti chimici della barriera, inizia già dopo poche ora, ma in alcuni casi richiede più tempo, dovuto al compimento di tutte le reazioni chimiche indispensabili per la completa reticolazione del formulato. Dopo questo tempo, si possono chiudere i fori di iniezione con una malta o resina antiritiro (ossia a basso modulo elastico), compatibile con il tipo di muratura e con il formulato impiegato.
La deumidificazione completa della struttura, al di sopra della barriera chimica, avviene in tempi molto lunghi: come ordine di grandezza possiamo considerare e stimare un centimetro di spessore al mese. Anche con una buona ventilazione, un’insolazione quasi continuo e su spessori non elevati, il tempo necessario a smaltire l’umidità residua può risultare di diversi mesi, e durante questo periodo è auspicabile (per una buona riuscita dell’intervento) che sui paramenti murari compaiono efflorescenze saline (dette di “spurgo”).